C'era una volta
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I due Amici  

 
Due buoni Amici c'erano al Chilì simbol dell'amicizia più cortese. I buoni amici sono in quel paese come quelli del nostro o giù di lì.

Una notte, traendo essi profitto dell'assenza del sol, dormivan sodo. Allor che trabuffato un s'alza e corre dritto a risvegliar l'amico addormentato.

Dormivan tutti in quella casa. Al chiasso balzano i servi e corrono coi lumi, anche il padron discende e accorre coi denari e colla spada.

- Che c'è? quale fracasso? Sei tu, fratello, che ti pigli spasso, invece di dormir come costumi? Che cosa capitò? Hai tu perduto al gioco il tuo denaro? La borsa ecco ti do. T'han fatto qualche ingiuria sulla strada? Andiam, ecco la spada. Vuoi tu dormire in buona compagnia? Questa mia schiava, pigliati, o mio caro.

- No, - disse il buon amico, - alcun bisogno non ho di tutto ciò, ma solo vengo, perché ho fatto un sogno che assai mi spaventò. Tu m'eri apparso colla faccia scura e corsi a te pensando a una sciagura -.

Sai dirmi qual dei due, lettor discreto, amasse l'altro d'un amor più bello? È l'amico un dolcissimo fratello che vi cerca nel core il duol segreto.

Senza farvi arrossire ode il bisogno che vi tormenta. Il susurrar del vento, un'ombra è segno, o un fuggitivo sogno, per chi vuol bene, di sinistro evento.